DE

Die vergleichsweise stabile Konjunktur hierzulande sorgt dafür, dass die Schweiz ein begehrtes Ziel von Arbeitsmigranten ist. 2022 verzeichnete die Schweiz mit fast 80’000 Personen die höchste Nettozuwanderung seit 2014, und in den ersten vier Monaten des Jahres 2023 ergab sich im Vergleich zur Vorjahresperiode nochmals ein kräftiges Plus von 25 %. Aufgrund der kräftigen Zinsanstiege haben außerdem Mietwohnungen gegenüber Wohneigentum an Attraktivität gewonnen. Der Mietwohnungsbau ist derweil weiter rückläufig. In den vergangenen zwölf Monaten (Stand März 2023) wurden lediglich 22’000 neue Mietwohnungen bewilligt – 7 % weniger als in der Vorjahresperiode. Eine Trendwende ist noch nicht in Sicht – auch weil teilweise strukturelle Faktoren wie die Baulandknappheit im Spiel sind. Die Angebotsziffern bewegen sich entsprechend in rasantem Tempo talwärts, und die Leerwohnungsziffer dürfte im laufenden Jahr von 2,13 auf rund 1,75 % sinken. Der Rückgang betrifft dabei sämtliche Wohnungsgrößen und ist regional breit abgestützt – insbesondere innerhalb der Deutschschweiz. Sowohl bei den Angebotsmieten als auch bei den tatsächlichen Mietabschlüssen ist mittlerweile ein Preisauftrieb zu beobachten, der sich noch verstärken dürfte. Mit dem jüngsten Anstieg des Referenzzinssatzes von 1,25 auf 1,5 % können Vermieterinnen und Vermieter außerdem einen Teil der gestiegenen Finanzierungskosten und der Inflation ab Oktober 2023 auf die Mieterinnen und Mieter überwälzen. Bereits im Dezember 2023 könnte es zu einem weiteren Anstieg des Referenzzinssatzes kommen.


IT

L’economia relativamente stabile di questo Paese fa sì che la Svizzera sia una meta ambita per chi migra per lavoro. Nel 2022 la Svizzera ha registrato la più alta immigrazione netta dal 2014, con quasi 80 000 persone, e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nel T1 del 2023 c’è stato un altro forte aumento del 25%. A causa del forte aumento dei tassi d’interesse anche le abitazioni in locazione sono diventate più attrattive rispetto alle case di proprietà. Intanto il settore dell’edilizia residenziale continua a regredire. Negli ultimi dodici mesi (dati aggiornati a marzo 2023) sono state approvate solo 22 000 nuove abitazioni in locazione: il 7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. All’orizzonte non si profila ancora nessuna inversione di tendenza, anche perché in gioco ci sono in parte fattori strutturali come la carenza di terreni edificabili. Di conseguenza i dati relativi all’offerta stanno diminuendo rapidamente e si prevede che il tasso di sfitto scenda dal 2,13%, a circa l’1,75% nell’anno in corso. Il calo riguarda abitazioni di tutte le dimensioni ed è ampiamente distribuito a livello regionale, soprattutto nella Svizzera tedesca. Sia i canoni di locazione offerti che quelli conclusi mostrano ora una tendenza dei prezzi al rialzo che probabilmente si intensificherà. Con il recente aumento del tasso d’interesse di riferimento dall’1,25% all’1,5% i locatori potranno anche trasferire ai locatari parte dell’aumento dei costi di finanziamento e dell’inflazione a partire dall’ottobre 2023. Un ulteriore aumento del tasso d’interesse di riferimento potrebbe arrivare già nel dicembre 2023.